IL BUCCHERO
Il bucchero è un tipo di ceramica nera, spesso fina e leggerissima, prodotta dagli etruschi per realizzare vasi. La integrale monocromia nera è la caratteristica più evidente di questa tipologia ceramica e la colorazione veniva ottenuta mediante una cottura particolare.
Il bucchero fu utilizzato in Etruria dalla metà del VII secolo a.C. alla prima metà del V secolo a.C.
Il termine bucchero derivo dallo spagnolo bucaro con il quale si definirono, più o meno nello stesso periodo dei primi ritrovamenti nei siti archeologici etruschi, alcuni vasi giunti dall'America Meridionale.
Gli oggetti foggiati ed essiccati all'aria venivano poi cotti in forni adatti a produrre un'atmosfera interna fortemente riducente (priva di ossigeno) e, grazie alle reazioni chimiche che in quelle condizioni di cottura si sviluppavano, gli oggetti, piuttosto che sortire dal forno con il classico colore bruno aranciato della terracotta assumevano la colorazione nera che li distingue da qualsiasi altro tipo di ceramica. Nella prima fase di produzione, collocabile intorno al VII secolo a.C. la decorazione è caratterizzata da temi geometrici e talvolta da elementi plastici con statuette reggenti il recipiente. Dal secolo seguente le pareti si inspessiscono, nella decorazione prevalgono le raffigurazioni animali e umane, talvolta di origine orientale. Durante l'ultima fase di produzione del bucchero, i cui centri principali furono Cerveteri, Tarquinia e Chiusi, si diffusero i vasi plastici aventi particolari figure umane e animali.[1]
LA TERRA SIGILLATA
E' una tecnica proveniente dai vasai Greci e poi Romani, che le diedero il nome per i particolari ”sigilli” con cui firmarono gli oggetti prodotti.
E' una tecnica proveniente dai vasai Greci e poi Romani, che le diedero il nome per i particolari ”sigilli” con cui firmarono gli oggetti prodotti.
Con questo termine si definiscono le tecniche di finitura di superfici ceramiche rivestite da patineprodotte con argille vetrificate.
Queste patine si ottengono separando dalla composizione argillosa, le particelle più fini e colloidali da quelle più grossolane. L'uso di ingobbi cetrificati era già conosciuto dai greci fin dal VI sec. a.C., il procedimento di ricoprire il vasellame con vernice di questo tipo lo troviamo in tutto il mondo ellenico; tale tipo di ceramica è stata denominata in vario modo a seconda della provenienza.
Queste patine si ottengono separando dalla composizione argillosa, le particelle più fini e colloidali da quelle più grossolane. L'uso di ingobbi cetrificati era già conosciuto dai greci fin dal VI sec. a.C., il procedimento di ricoprire il vasellame con vernice di questo tipo lo troviamo in tutto il mondo ellenico; tale tipo di ceramica è stata denominata in vario modo a seconda della provenienza.